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La sua architettura, molto influenzata da Le Corbusier, Carlo Scarpa e Louis Kahn, risulta caratterizzata da un notevole pragmatismo e dalla creazione di uno spazio architettonico forte e geometrico, spesso rivestito di mattoni in cotto edificati con un attento disegno del particolare architettonico.

Sono caratteristici della sua architettura l'utilizzo del mattone e della pietra e gli edifici costituiti da volumi puri, tagliati e traforati da grandi spaccature, tra i quali gli edifici a cilindro tronco che trovano la prima realizzazione nella chiesa di San Giovanni Battista a Mogno e il successivo sviluppo nella Cattedrale di Évry, presso Parigi.

Partendo dalle prime realizzazioni di case unifamiliari in Canton Ticino, il suo lavoro ha abbracciato molte tipologie edilizie: scuole, banche, edifici amministrativi, biblioteche, musei ed edifici di culto.

Dall’inizio della sua carriera, il suo lavoro è stato riconosciuto e premiato a livello internazionale, oltre ad essere presentato in numerose mostre e pubblicazioni. Considerato un rappresentante di quella che viene talvolta chiamata la scuola ticinese di architettura, nel 1996, è tra i fondatori dell’Accademia di architettura di Mendrisio, dove tuttora insegna e ha ricoperto la carica di direttore...

Mario Botta

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Mario Botta è nato a Mendrisio, nel Canton Ticino, il 1º aprile 1943. Dopo un apprendistato a Lugano, ha frequentato il Liceo Artistico a Milano per poi proseguire gli studi all’Istituto Universitario d’Architettura di Venezia. Sotto la direzione di Carlo Scarpa e Giuseppe Mazzariol, ha conseguito il suo titolo professionale nel 1969.

Nato a...

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Mario Botta, Casa rotonda, Stabio, Ticino, Svizzera, 1982

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Descrizione

Mario Botta dice: "Scrivere di architettura, vedere le idee in stampa, richiede un rovesciamento degli atteggiamenti abituali. Parlare di architettura o di un edificio significa davvero spezzare le singole fasi del progetto attraverso le quali lo schema è stato messo insieme. Fare architettura significa costruire un progetto in una serie di fasi. Sono piuttosto imbarazzato quando vedo i contenuti pittorici qui raccolti per illustrare la costruzione della Casa Rotonda. Probabilmente questo è causato proprio da quel processo di inversione. Una casa unifamiliare ai margini di un villaggio, la situazione regolata da regolamenti edilizi; il piano regolatore del borgo intorno al nucleo storico; la rete di sentieri che si sviluppano in vie di trasporto; il modello dei campi e dei vigneti, designati come terreni edificabili. In questo contesto, mi è stato chiesto di progettare una casa unifamiliare su un piccolo sito all'estremità settentrionale di una nuova zona residenziale. Ho concepito un edificio a pianta circolare; e lungo l'asse nord-sud, ho impostato un pozzo attraverso il quale la luce poteva entrare dall'alto. Una struttura edilizia su tre livelli, una sorta di torre; o meglio, un oggetto scolpito da se stesso. L'intenzione era quella di evitare qualsiasi confronto – e ogni contrasto – con gli sviluppi vicini, creando invece un legame spaziale con il paesaggio lontano e l'orizzonte.

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